Cimon della Pala
El Zhimón, in dialetto non lascia spazio ai dubbi, “la grande cima”. Eppure non sarebbe neanche la più alta delle pale (è infatti superata di pochi metri dalla Vezzana); e neanche la più simbolica (il Sass Maor in questo senso è a Primiero la più sfruttata).
È forse la sua forma slanciata ad essere così riconoscibile da essere diventata sinonimo stesso delle Pale di San Martino? Probabile, ma sarebbe riduttivo spiegarne in questo modo la sua fama. In fondo, il Cimon della Pala vanta una storia alpinistica di tutto rispetto nell'ambito dolomitico: scalata nel 1870 per la prima volta dagli inglesi Tucket e Whitwell è anche, curiosamente, la causa dell'avvento dei primi turisti a Primiero. Sembra infatti che proprio dei viaggiatori inglesi, notando questo scorcio (la classica vista del Cimon da Passo Rolle) dipinto su un quadro in una locanda britannica, partirono in fretta e furia alla sua ricerca, per poterlo ammirare direttamente, e furono ben presto seguiti da molti loro connazionali, tra cui i sopracitati alpinisti.
La sua icona, così famosa, è stata anche scelta dalla Guardia di Finanzia per farne il suo stemma araldico. Inconfondibile anche l'altro suo scorcio, quello del fondovalle, così diverso, con la piramide nascosta che lascia spazio al versante meridionale, che con il suo rettangolo di roccia fa sembrare il Cimon della Pala un'altra montagna, anche se per i primierotti, confondersi è impensabile.