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Luogo appartato, misterioso,
delicato, fragile. E' il cuore del Parco Naturale Paneveggio-Pale
di San Martino, la Val Canali: una conca dolce e verde che più verde
non si può, almeno nella bella stagione, ai piedi delle Pale di
San Martino, col Cimerlo, il Sass Maor, la Cima
Canali, la Cima d'Oltro, il Dalaibol, il Sass
d'Ortiga.
Perfetta per l'alpinismo quanto per le escursioni, per tutte le età, di tutte le difficoltà; ideale per tranquilli pomeriggi estivi in riva al laghetto Welsperg, che prende il nome dalla dinastia che per secoli ha deciso le sorti dell'intero Primiero.
Raggiungerla è semplice: dalla statale che da Primiero porta verso il Passo Cereda, appena superato il Sass che Busna con le rovine del Castelpietra, un bivio ne offre il comodo accesso. Addentrandoci nella valle, questa a intervalli regolari si apre scoprendo grandi distese prative e si richiude stringendosi tra il torrente Canali e le rocce dolomitiche. Ed è tutto un susseguirsi di bivi e biforcazioni, che ci portano verso altre alture, un tempo sfruttate per l'alpeggio e la fienagione, oggi quasi sempre sede di rinomati ristoranti e agriturismi, che hanno saputo nel tempo rendere onore all'affascinante cornice panoramica nella quale sono inseriti.
Un luogo talmente suggestivo che il Parco l'ha scelto come sua sede, alla Villa Welsperg, teatro spesso di mostre e spettacoli, sui quali spicca sicuramente l'annuale tappa dei Suoni delle Dolomiti. Ma la Val Canali è soprattutto natura, con sentieri contornati da abeti, faggi e larici abitati da caprioli, cervi e camosci, in un quadro bucolico mozzafiato, unico in tutto il panorama dolomitico.