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Entrare a Mezzano
significa immergersi in un mondo ormai lontano, dove le tradizioni
sono ancora la cosa più importante e al bar ci puoi andare sicuro di trovare una calda
accoglienza da parte degli astanti sempre e comunque.
È uso in tutta la
valle schernire i medhanéschi
affermando che sono 30 anni indietro, ma se questo significa fare un
salto in un mondo più autentico e permeato dai valori di una
comunità forte e compatta, non può essere che una cosa
assolutamente positiva.
È probabilmente anche una mentalità di questo tipo che è riuscita a preservare in questi anni un centro storico praticamente inalterato nel suo aspetto rurale, un nucleo compatto tra le numerosisissime canisèle che da secoli ramificano il paese, e tra le quali, non conoscendole, è impossibile non perdersi.
Situato sulla sponda destra del torrente Cismón a pochi chilometri da
Fiera di Primiero, Mezzano ha però conosciuto anche un discreto sviluppo economico, facilmente rintracciabile alle Giare, nella zona
più a valle del paese, dove oggi sorgono diversi complessi
artigianali ed industriali.
Che il paese però sia ancora fortemente ancorato al suo passato e
alle sue tradizioni, è facile intuirlo: le iniziative in tal senso
sono innumerevoli, tant'è che da qualche anno è entrato a far parte
dell'esclusivo club dei “Borghi più belli d'Italia”.
La Sagra di metà luglio (Carmeni e Carmenìn) poi, è un appuntamento sentitissimo in
tutta la valle, col suo tuffo in un passato fatto di canti, balli, bevute,
antichi divertimenti e soprattutto tanta socialità che profuma di un
mondo autentico.