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Il paese più piccolo e più appartato dell'intera Comunità di Primiero, forse dell'intero Trentino. Sì, perché questo con neanche 200 abitanti, e con gli oltre 100 km che lo separano, è anche il più distante dal capoluogo.
Eppure, la sensazione di meraviglia che si ha appena superato il Passo Cereda, scorgendo le prime case, le prime cime, è immensa. Una perla incastonata tra i due gruppi dolomitici delle Pale di San Martino e del Cimonega, divisa tra un nucleo adagiato su un solivo declivio (Mis) ed un altro abbarbicato sotto l'imponente Piz (Sagron).
Un luogo che forse non avrà grandi numeri, ma che sicuramente possiede nei suoi genomi una grandissima anima. Quella stessa che negli scorsi secoli ha visto emigrare generazioni di seggiolai (cónže) e che oggi vede nascere e fermentare importanti realtà sociali e culturali. Come non menzionare infatti il Circolo, un luogo che ormai da più di 10 anni si è imposto come il fulcro della vita sociale di Sagron? Oppure il Laboratorio Sagron Mis, che con le sue attività sta finalmente svelando e attualizzando le origini di questo piccolo comune.
Ambivalente nel suo turismo, con la frazione di Mis svenduta troppo frettolosamente agli imprenditori veneti per troppi anni, e quella di Sagron invece rimasta più autentica, dove i villeggianti vengono in affitto e le seconde case sono solamente di quelli che dal paese se ne sono andati, e che non possono fare a meno di ritornarci per godersi queste montagne, questa aria, queste bellezze per qualche giorno l'anno.